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Accusi sempre più spesso la stanchezza? Vediamo di conoscerla un po’ meglio

Accusi sempre più spesso la stanchezza? Vediamo di conoscerla un po’ meglio

Nello sport la stanchezza ha varie fasi, una in cronico (nel lungo periodo) e una in acuto (della singola sessione).

Attenzione, allenarsi stanca. Questo è un dato di fatto.

Ma nonostante tutto non intendiamo fermarci e spesso ne arriviamo all’ora della preparazione o dell’allenamento non concentrati, spossati ecc.

La stanchezza che percepiamo dopo un tot che ci stiamo allenando (in acuto) può essere di due tipi, centrale o periferica. Se siamo lucidi, se siamo riposati (quindi dormito bene la notte), se siamo liberi da stress o se sappiamo come gestirlo ecc. difficilmente si tratterà di stanchezza di tipo centrale.

Se ci alleniamo troppo, non diamo il tempo al corpo di recuperare come si deve, magari possiamo vivere una situazione di stanchezza di tipo periferica.

Questa normalmente si recupera dopo un giorno di riposo completo.

Ma se invece continuiamo imperterriti ad allenarci ed a stressare il corpo, lo step successivo sarà una fase che si chiama Overreaching, il quale può essere:

– FUNZIONALE, stato di affaticamento funzionale all’obiettivo, che dura solo alcuni giorni.

– NON FUNZIONALE, significa che abbiamo stressato eccessivamente il fisico il quale può, se non corriamo ai ripari, farci entrare in

-OVERTRAINING (una patologia clinica dal quale poi è difficile uscirne).

In cronico e quindi nel breve periodo, se non si cura la fatica e quindi il recupero, da periferica può trasformarsi in centrale.

Quindi dimensionare gli allenamenti, tenendo conto anche del carico interno PERCEPITO, è fondamentale per non cadere in situazioni sgradevoli.

Partendo da un semplice presupposto che la fatica rappresenta differenti cose in differenti persone, nella fisiologia dell’esercizio la fatica è descritta come un decremento della performance muscolare da continuo sforzo accompagnata da una sensazione generale di stanchezza.

Quindi un inabilità di mantenere la prestazione muscolare richiesta in un dato lavoro.

Chiaro è che l’acido lattico abbia un ruolo meno importante di quello che si pensi nella sensazione di “fatica”, diciamo che descrivere le cause di questa sensazione è estremamente complesso proprio per via della multifattorialità degli eventi che a cascata possono presentarsi causando gli effetti, che ci spingono a rallentare il ritmo durante un allenamento, o addirittura fermarci.

Questo complesso fenomeno può trovare le sue principali cause in quattro meccanismi:

  • Diminuito rilascio di energia,
  • Accumulo di lattato e ioni idrogeno,
  • Fallimento del meccanismo di contrazione delle fibre muscolari,
  • Alterazioni nel controllo neuromuscolare della contrazione muscolare.

In ogni caso possiamo suddividere queste quattro cause in fatica centrale e fatica periferica.

Ma ripeto questa è una spiegazione abbastanza semplicistica e riduttiva.

Sempre meno riduttiva del dare la colpa solo all’acido lattico per la sensazione di fatica, ma pur sempre riduttiva.

Il messaggio importante da portare a casa è che la fatica è (molto) raramente causata da un singolo fattore, ma tanti fattori che sinergicamente agiscono in diversi siti, e che se non si impara a gestirla e a controllarla sul nascere, quello che si può ottenere è quindi un sovrallenamento (o overtraining).

Cos’è l’overtraining dunque?

Esiste il rischio che l’organismo per compensare la fatica possa sovraccaricare un muscolo o un tendine, causandone un infortunio che ci metterebbe fuori dai giochi per molti giorni o settimane (se non mesi).

L’overtraining è stato a lungo considerato un mito. Tuttavia, l’evidenza scientifica mostra che succede ed è reale. Dato che attualmente viviamo in una società ossessionata dal fisico perfetto, dove si fa di tutto per raggiungere degli obiettivi spesso anche solo estetici, è bene capirne i rischi.

La mancanza di un giorno di pausa, il poco sonno e un’alimentazione non regolare o consona possono innescare questo fattore tale per cui l’individuo si sentirà solo stanco, di cattivo umore e persino frustrato nel non migliorare le proprie prestazioni.

Quindi?

Allenati e cerca di dare sempre il massimo. Ma usa la testa e riposati. Non strafare.